Feria propria del 4 gennaio - "Abbiamo trovato il Messia"

Dal Vangelo secondo Giovanni (1,35-42)
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì - che, tradotto, significa maestro -, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» - che si traduce Cristo - e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» - che significa Pietro.

Il Magistero di Benedetto XVI
Angelus, 15 gennaio 2006
Ecco due parole singolarmente significative: "cercare", "trovare". Possiamo estrarre dalla pagina evangelica odierna questi due verbi e ricavare un'indicazione fondamentale per il nuovo anno, che vogliamo sia un tempo in cui rinnovare il nostro cammino spirituale con Gesù, nella gioia di cercarlo e di trovarlo incessantemente. La gioia più vera, infatti, sta nel rapporto con Lui incontrato, seguito, conosciuto, amato, grazie ad una continua tensione della mente e del cuore. Essere discepolo di Cristo: questo basta al cristiano. L'amicizia col Maestro assicura all'anima pace profonda e serenità anche nei momenti bui e nelle prove più ardue. Quando la fede si imbatte in notti oscure, nelle quali non si "sente" e non si "vede" più la presenza di Dio, l'amicizia di Gesù garantisce che in realtà nulla può mai separarci dal suo amore (cfr Rm 8, 39). Cercare e trovare Cristo, sorgente inesauribile di verità e di vita: la parola di Dio ci invita a riprendere, all'inizio di un nuovo anno, questo cammino di fede mai concluso. "Maestro, dove abiti?", diciamo anche noi a Gesù ed Egli ci risponde: "Venite e vedrete". Per il credente è sempre un'incessante ricerca e una nuova scoperta, perché Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre, ma noi, il mondo, la storia, non siamo mai gli stessi, ed Egli ci viene incontro per donarci la sua comunione e la pienezza della vita.  

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